Qui si parla di SEO. Search Engine Optimization. Se sei un esperto SEO di certo saprai che non esistono keywords magiche. Allora perché questo titolo fuorviante? Perché la “magia” non sta tanto nelle parole chiave, ma in capire bene ciò di cui stiamo parlando. Ma partiamo dall’inizio, così possiamo imparare più velocemente.
Cosa vende Shine-library.com?
Shine-library vende sostanzialmente “Licenze musicali”. La licenza di per sé è un contratto. Quindi siamo in ambito legale. Nel settore delle licenze musicali, si è subito fatta strada la terminologia “musica royalty free”, che è divenuta per la massa sinonimo di “licenze musicali” ma vedremo che in realtà le cose non stanno proprio così. Andiamo con ordine.
Nel mercato musicale esistono, fra le altre, almeno due fonti di revenue che permettono ad autori, produttori, editori ecc… di ottenere guadagni dallo sfruttamento di una registrazione (detta in gergo “master”)
- Il “diritto d’autore” (che poi diventa diritto di edizione nel caso in cui subentra un editore”. Immaginalo un po’ come un brevetto. Un inventore costruisce una macchina e ne brevetta il progetto, in modo da avere l’esclusiva su quella invenzione. Nella musica e nei “prodotti d’intelletto” è così. Il diritto d’autore è un diritto che genera delle revenue raccolte e gestite da apposite società di collecting, chiamate PRO (Performance Right Organization). Ad esempio la SIAE è una delle due PRO italiane, insieme alla neo nata Soundreef. Ogni paese ha, di norma, almeno una società di collecting.
- Il diritto di licenza: il diritto di utilizzare una certa opera in un dato contenuto. Per esempio, quando un regista sceglie la musica di un compositore per inserirla nel suo film, inizia una trattativa con l’autore o con chi lo rappresenta. Tale trattativa, a differenza di quella sul diritto d’autore, non ha intermediari: è portata avanti esclusivamente dall’utilizzatore e da chi ha creato il contenuto. Di solito in questa trattativa viene pattuita una cifra per la concessione della licenza di utilizzo. Entriamo ora nello specifico degli accordi su questa “cifra” pattuita per la licenza. Esistono diversi tipi di accordi. L’accordo classico si rinnova di anno in anno: ad esempio, per poter continuare ad usare una musica in una pubblicità, bisogna pagare la licenza all’autore ogni anno. Altri accordi invece si basano sull’utilizzo. Esempio: uno sviluppatore di videogiochi mette la musica di un autore dentro un gioco. Viene pattuita una cifra di € 0,10 centesimi per copia scaricata; tale cifra viene detta royalty: ogni mese il produttore fornisce all’autore un report in cui dimostra quante copie ha venduto, e ne paga le relative royalties all’autore.
Royalty free vuol dire semplicemente che, dopo aver pagato un costo per la licenza, non ci sono altri costi che l’utilizzatore deve al creatore del contenuto. Ecco perché “Royalty free” non vuol dire “senza diritto d’autore” o “senza copyright”. Anzi, se esiste un accordo di licenza, è proprio in virtù di un diritto d’autore. Non potrebbe essere altrimenti. Paradossalmente i siti che vendono musica priva di diritto d’autore non avrebbero alcun senso di esistere perché la musica senza un diritto d’autore praticamente appartiene a tutti e quindi non potrebbe essere commercializzata. Altra considerazione da fare: il “free” di royalty free non vuol dire gratuito. Vedremo più avanti quali keyword usano gli utenti quando cercano musica royalty free gratuita.
Tornando al nostro SEO.
Allora quali sono le keywords da usare?
Ecco alcuni suggerimenti: